Ora o mai più
2 marzo 2019
“Ora o mai più”. Non è solo un programma di successo, condotto da Amadeus, in onda in questi giorni in televisione, ma l’appuntamento cruciale cui saranno chiamati i cittadini di Rovigheto. Le prossime elezioni amministrative di maggio, per il comune capoluogo, saranno determinanti. Certificando la vita, o la definitiva morte, per tutto il territorio urbano. Già depredato negli ultimi anni dallo spostamento dell’Enel, della Caserma degli allievi sottoufficiali della Guardia di Finanza, della Caserma Silvestri, di Confindustria, della Camera di Commercio eccetera eccetera. In abbinamento abbiamo assistito ad una esplosione di centri commerciali, che hanno messo a tappeto il piccolo commercio cittadino. Dove, da una parte, erano schierati dei “prenditori”, più che imprenditori, che hanno svolto il loro ruolo, cioè di soggetti che rincorrono il profitto; dall’altra, un ceto politico amministrativo incapace di ridisegnare e completare una Rovigo inconclusa, ma soprattutto proni e servi di piccoli potentati economici.
Non ha tutti i torti il comico basso polesano Natalino Balasso, quando dall’alto della satira dice il vero. Siete voi rovigotti i veri responsabili del degrado politico ed economico della vostra città. Siamo cioè noi che non riusciamo a capire che dentro la cabina elettorale, a maggio, dobbiamo scegliere il miglior candidato, senza guardare in faccia nessun partito politico nazionale, soprattutto se mal rappresentato a livello locale. Perché un discorso sono le elezioni politiche, altro, quelle comunali. Dove si tratterà di indicare quella persona che, secondo noi, sarà libera e in grado di pronunciare dei si e dei no in modo da produrre il bene della nostra piccola comunità. Un’impresa non facile, quando si dovrà scegliere tra decine di candidati sindaci e circa sette-ottocento candidati al consiglio comunale. Dove ognuno troverà un cugino, un parente, il calzolaio, la parrucchiera, il macellaio, l’avvocato, che chiederà il voto per se’, per il figlio, per il nonno, per il marito, per il cugino, il nipote o conoscente.
Impresa ardua, far prevalere il ragionamento sul sentimento. Ma così è, se vi pare. Cari rovigotti, i treni passano, e se non riusciremo anche questa volta a salirvi sopra, nella speranza di raggiungere quel rilancio da tempo promesso e mai realizzato, significherà che siamo purtroppo giunti al capolinea.
Roberto Magaraggia
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