La pagella della settimana
4 marzo 2019
Cristiano Corazzari è stato nominato dai vertici della Liga Veneta commissario della sezione di Rovigo. Compito arduo, e importante. Non solo per le future sorti dei soldati di Salvini nel capoluogo ma anche per il suo futuro. Dovrà porre le nuove basi del partito di Alberto da Giussano, che a Rovigheto e in Polesine non è mai decollato. E disegnare e condurre le strategie vincenti per le prossime elezioni amministrative cittadine. È lo stesso compito che ha sviluppato nel 2015, costruendo la lista dei candidati e scegliendo al fotofinish, insieme a Forza Italia, il candidato sindaco Massimo Bergamin. Sappiamo com’è andata. Ora non può più sbagliare. Voto 6.
Daniele Zago, era il conduttore e proprietario del famigerato chiosco di piazza Merlin, divenuto oggetto di innumerevoli polemiche e attriti verso l’ex giunta municipale rodigina. Assessori, sindaco, presidente del consiglio comunale si sono sbizzarriti sul futuro della costruzione, oramai ventennale. Ora una schiarita è arrivata. Non per merito dell’amministrazione, ma di Zago. È emigrato alle Isole Canarie, con il figlio. Afferma di aver definitivamente chiuso con Rovigo. Lui è partito, il chiosco invece è rimasto. Voto 7
Dalle foto viste, l’incontro col candidato sindaco, Ezio Conchi, che ospitava al ristorante del Don Bosco, sotte le insegne dell’associazione culturale Nuovi Germogli, il vescovo di Rovigo mons. Pierantonio Pavanello, sembra non aver “germogliato”. Nemmeno un centinaio i partecipanti. Credo per lo specifico e impegnativo tema trattato. Poi, perché si sono insinuate le solite critiche: Conchi è uno dei candidati a sindaco, non hanno gradito l’accoppiamento col Presule. Non capendo che la Chiesa è universale. A un invito, a una chiamata, mons. Pavanello risponde: “Vesco-vado”. Voto 6
Quando apre il sipario e si accendono le luci della ribalta, e spuntano giornalisti e telecamere, eccolo. Anzi, rieccolo! Luca Bellotti, estroverso e simpatico personaggio altopolesano. Egregio ex: consigliere regionale e più volte onorevole. Gli manca, nel palmares, un incarico a sindaco. Qualcuno gli avrebbe detto di candidarsi a Trecenta, suo paese natale. No, sarebbe riduttivo, avrà pensato. Occorre un comune capoluogo di provincia, per completare il suo curriculum. Dopo aver appreso della detronizzazione di Bergamin, è immediatamente arrivato a Rovigheto. E si è reso subito disponibile, naturalmente per il bene della città. Attende però che la coalizione di centro destra, una volta compresa l’eccezionalità di questa ghiotta e irripetibile occasione, lo convochi. Credo che dovrà munirsi di tanta, tanta, tanta pazienza. Voto 5
La stampa cattolica polesana registra un “pensionamento”, dopo ben quarantadue anni di eccellente servizio, svolto con umiltà e capacità. Come si addice a un prete, anzi monsignore. Bruno Cappato lascia la direzione de “La Settimana”, autorevole veicolo cartaceo della Diocesi di Adria e Rovigo. Palestra per tanti collaboratori e aspiranti giornalisti. Voto 10
Rovigo registra una morìa di negozi da far rabbrividire. Solo la rassegnazione, la pazienza e la speranza dei rovigotti può sopportare una simile realtà. Strade dissestate, marciapiedi pericolosi, commercio in ginocchio. Città culturalmente morta e spettrale nei fine settimana. Parcheggi cari, insufficienti, e col brivido causa i solerti accertatosi della sosta, pronti a decretare il “foglio di via”, posato sul parabrezza delle automobili, o con un click fotografico dei vigili urbani a cittadini e foresti che osano parcheggiare in questo villaggio desolato. Ovvero una multa che incoraggia, però a non mettere più piede in questa accogliente cittadina. Voto 2
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