La pagella della settimana

La pagella della settimana

8 aprile 2019

Da qualche tempo nel comando della polizia municipale regna un grandissimo malessere. Non so se possa dipendere dall’organico insufficiente, dalla sede decrepita, ma una parte importante viene scaricata sul comandante. Infatti radio piazza, sempre sottovoce, come si usa quando si vuole chiacchierare alle spalle, informa che stanno contando le ore, i giorni, i mesi che mancano alla fine dell’anno. Per stappare non una ma casse di bottiglie. Per festeggiare l’arrivo del 2020 penserete? Ma no, perché pare che il comandante maturi la pensione e se ne vada. Voto 4


Niente di nuovo sotto il sole. Man mano che i candidati a sindaco di Rovigheto scendono in campo per conquistare la guida della città iniziano a circolare quelle che si definiscono “cattiverie”. Che invece altro non sono che notizie, che i più informati lasciano libere, probabilmente per delegittimare gli avversari. Questo accade, e forse è bene succeda agli inizi della lotta per prevalere, per non ritrovarci, come spesso succede con lati “oscuri” dei candidati che vengono tenuti nascosti. In mancanza di programmi brevi, limpidi e praticabili ci si scarica sulle persone. È il prezzo che si paga quando ci si pone sotto i riflettori. Meglio che “la polvere” esca e venga spazzata subito, prima del voto, piuttosto che nascosta sotto il tappeto. Negli Stati Uniti distruggono la carriera politica di un candidato che non versa i contributi alla colf, e hanno quasi messo sotto stato d’accusa un presidente, per essersi concesso un meraviglioso pompino. Beh, a Rovigo la fibrillazione sarebbe permanente. Voto 7


Credo che chi scrive, chi si occupa di cultura, chi non vuole essere servo del senso comune, perché ha lottato e lotta per liberarsi da ignoranza e superstizione, il sasso lo debba lanciare. Oramai anche nella nostra provincia iniziano a “fare un passo avanti” i tanti omosessuali residenti, uomini e donne. Anche sposandosi. Comprendo benissimo, in una popolazione chiusa e anziana, quali possano essere i commenti legati a queste novità, che novità non sono in quanto vecchie come l’umanità. Basta aver letto qualche libro di storia. Reprimere, a volte equivale favorire. Gli scandali che Papa Francesco sta verificando nella Chiesa, intollerabili e non giustificabili nei confronti di minori, non ci sarebbero se cadesse l’ipocrisia del celibato medievale per i sacerdoti. Come sostiene il segretario di Stato Vaticano, il vicentino Parolin, il celibato non è un dogma, quindi si può rivedere. Così anche gli innumerevoli preti cattolici omosessuali di rito latino potranno vivere liberamente la loro sessualità, con chi credono. Ma anche le leggi elettorali dovrebbero mutare. Oggi esiste il voto di genere, si può scegliere votando per una coppia uomo donna. E se un politico ha un suo compagno, e una donna una compagna che vuole correre con lui/lei? A Rovigheto non sono in pochi. Bisognerà iniziare ad aprire le menti. Voto 8 

Mancano i programmi, che vengono lanciati un tanto al chilo, tanto i rovigotti digeriscono tutto. Ma  la possibile o meglio probabile suddivisione delle gareghe, che toccherà a chi si affermerà nella prossima corsa elettorale, nel ballottaggio di giugno, sono già quasi concluse. Menon si dice piazzerà vice sindaco e assessore i due che l’hanno confortata in consiglio comunale nella legislatura appena conclusa. Gaffeo pare sceglierà non guardando in faccia nessuno, tanto che Lovisari, Masin, Pavarin, Romeo, Businaro, Saccardin, Curina mentre parlava gli davano le spalle. Gambardella si troverà tre presidenti del consiglio tra Rossini, Avezzu, Ruggero. Conchi, che sicuramente entrerà in consiglio comunale, dovrà attendere il ballottaggio per capire la sua collocazione. Marangon, capolista credo vorrà essere in consiglio per controllare e piazzerà magari una sua sostenitrice. Mi sbizzarrisco con le mie fantasia dandomi un bel. Voto 10


Ora che i partiti hanno calato sul tavolo le loro candidature posso esprimere una mia convinzione. Interessa il Partito democratico, in grande affanno anche dopo l’elezione di Zingaretti, che ha avuto la splendida idea di premiare l’impresentabile “cassiere” Zanda. A Rovigo, probabilmente senza scervellarsi andando a pescare accademici della Crusca nostrani, bastava semplicemente usassero la testa, per le peculiarità che le sono attribuite dal Creatore. Ma allora, quattro anni fa Bergamin non sarebbe stato eletto. Il sindaco che avrebbe avuto la strada spianata per Palazzo Nodari si chiama Aldo D’Achille, ed è già sindaco, di San Bellino. Ruolo che sta volgendo ottimamente. È ben visto dal mondo cattolico e dai moderati (credo insegni religione) ha dimostrato che si diviene “progressisti” camminando in mezzo alla gente, sorridendo e collezionando, senza darsi arie e con umiltà una serie di primati da far invidia agli altri primi cittadini polesani. Voto 9

Rovigo Magazine