Comincia l’avventura di Gaffeo “Bonaventura”
13 giugno 2019
Edoardo Gaffeo, economista, deve tutto al desiderio di un filosofo. A Platone che aveva in mente una piccola città, le cui dimensioni erano determinate dal numero di coloro che riuscivano a udire la voce di un oratore pubblico.Tipo la piccola Rovigheto, senza le undici frazioni, per capirci. È dal pensiero del filosofo greco figlio di Aristone, nato 400 anni prima di Cristo, che desidero sviluppare seppur sommariamente il mio pensiero su quanto accaduto domenica 9 giugno, giorno in cui i rovigotti hanno decretato l’elezione del nuovo sindaco nella figura del professore universitario, leader del centrosinistra. Dallo scrutinio dei voti è emerso che la sua considerevole vittoria (recuperando i 3500 voti di distacco del primo turno, e affermandosi con 400 di scarto) deve ascriversi al centro cittadino. Fosse stato per le frazioni, dove risiede e possiede due abitazioni, avrebbe probabilmente perso. Semplificando e sperando di non risultare semplicistico, attribuisco la volontà degli elettori a un diverso grado di conoscenza e informazione ricevuta. Non volendo mancare di rispetto, credo che vivere in centro significhi essere dal punto di vista funzionale privilegiati. Come d’altro canto lo sono gli “aristocratici” che risiedono nelle frazioni, contornati dalla verde campagna polesana. Dove il frastuono causato dai confronti, dai dibattiti, dalle chiacchiere e maldicenze che hanno albergato nelle piazze durante il dibattito elettorale, man mano che ci si allontanava, si disperdevano. Penso che chi ha assistito ai confronti diretti e indiretti, abbia registrato un notevole divario politico tra Gaffeo e Gambardella, a favore del primo che ha dato l’impressione di avere un quadro lucido dove depositare le sue affermazioni. Al contrario della candidata del centrodestra che, lodevole per l’impegno, ha elaborato opinioni, senza però registrare nessun pensiero profondo. Nel contempo, chi se ne stava nelle periferie, coltivando l’orticello, nobilitato dal veder spuntare le melanzane, le zucchine, si confrontava a pranzo o a cena con l’informazione televisiva. La stessa che aveva prodotto alle elezioni europee percentuali elevate di consensi per Lega e Fratelli d’Italia, tanto da superare la soglia del 50%. Cifra che si è infranta due settimane dopo, nel momento in cui il dibattito politico è atterrato a livello locale. Certificando un centrodestra primeggiare ancora nelle frazioni, e schiantarsi nel centro. Ora, trattandosi di voto amministrativo, in molti si attendono da questo sconosciuto, “Signor Bonaventura-Gaffeo”, il miracolo. Come il famoso personaggio, nato cento anni fa dalla matita di Sergio Tofano sul mitico Corriere dei Piccoli, che faceva sognare promettendo un futuro migliore. Al nuovo primo cittadino si deve un merito: l’aver accettato la sfida per diventare sindaco, vedrà la sua prossime dichiarazioni dei redditi probabilmente dimezzarsi, rispetto ai 240.000 euro attuali. Sono fiducioso, e mi auguro manterrà la promessa di attuare “una crescita felice” per Rovigheto. Essendo professore ordinario di economia, quello che si chiede non è avere la ricompensa di un “milione”, come prometteva il Bonaventura-Tofano, ma una serie di iniziative che ci rendano orgogliosi di abitare a Rovigheto. PS: ho appena letto la lettera della consigliere comunale Gambardella, volta al ringraziamento dei suoi elettori, pubblicata su Facebook e divulgata dai media. Definire “ignavi” le persone che non l’hanno votata, e che hanno optato per altre legittime scelte, inizia a svelare la sua personalità. Il fatto poi di immergersi spontaneamente nella vasta rete multimediale, minacciando di bloccare chi la potrebbe criticare, ne “disegna” il profilo.
Lascia un commento