Il travaso delle idee
13 novembre 2019
Si è dimesso il presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polesine, Guido Pizzamano. Trascinandosi anche quelle di Francesco Musco e Anna Osti, i due membri del Cda. “Soldato che fugge buono per la prossima volta” recita un proverbio, che ha anche un correlato: “A nemico che fugge ponti d’oro”. Le cronache ci informano che si sarebbe stufato dei tira e molla con le forze politiche polesane e avrebbe così deciso di concludere il suo incarico, dimettendosi. Se così fosse mi unisco al coro dei ” bravo bravo, onesto onesto”. Ma non vorrei si trattasse di una sceneggiata, studiata, alla faccia dei cittadini, anche se mi auguro di sbagliarmi. Mi assale il benedetto dubbio, che mi fornisce la mente umana: cioè che si tratti di una mossa sortita a tavolino per rilanciare, sempre a guida Pizzamano, e rivificare le sorti di quello che tanti hanno definito un carrozzone, da cui pare impossibile uscire. Già questa norma che sa di galera, di illiberalità, mi fa venire l’orticaria. Se un comune socio non ci crede più deve poter alzarsi e andarsene, e non essere trattenuto da un comma. A leggere il comunicato, inviato alla stampa, lungo e pieno di cifre direi positive, ci si imbatte anche in un invito a prendere “…decisioni risolutive, in un senso o nell’altro, da parte della politica, per rispetto dei polesani…”. Al dimissionario sarebbe mancato il “…sostegno dei 35 sindaci…” su cui probabilmente credeva molto. Anche se abbiamo letto che il sindaco di Rovigheto si sarebbe offerto di acquistare quasi tutte le quote della Provincia, divenendo così il “padrone” di quasi la metà, cambiandone il nome, si sussurra scherzosamente, in “Consorzio per lo Sviluppo di Rovigo, affinché cresca felice”. Ma importante è l’incipit, quando l’ex presidente, che però mi dà l’impressione di non voler diventare un ics, per reinstallarsi al comando, parla di “…una campagna denigratoria, al limite della diffamazione, che vede come ‘mandanti’ alcuni centri di interesse, anche esterni al territorio, che vogliono la dissoluzione del Consorzio negando l’utilità dello stesso…”. E no, egregio signor Pizzamano, da persona per bene deve tirar fuori i nomi e cognomi di chi vuole il male del Polesine. “Proprio per il rispetto dei polesani”, come scrive. Perché altrimenti a pensare male mi porta lei: e questo confermerebbe i miei dubbi se nel giro di pochi giorni questo suo nobile gesto fosse risultato semplicemente un escamotage concordato per essere issato ancora al comando, e osannato.
Pensieri: Chi non applica nuovi rimedi deve essere pronto a nuovi mali; perché il tempo è il più grande innovatore.
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