La pagella della settimana
18 novembre 2019
Da sessantatreesimo posto di due anni fa a quarantunesimo oggi, per quanto riguarda la qualità della vita in Polesine (Pubblicato dal quotidiano, due giorni fa, Italia Oggi). Lo hanno stabilito quelli che vivono lontano da qui e usano la Sapienza, una università di Roma per stabilirlo. Ci saranno sicuramente dei parametri, delle valutazioni oggettive per stabilire questa classifica. Eppure abbiamo acqua (quando esce regolarmente dal rubinetto, senza essere colorata), rifiuti, tasse, prodotti di consumo con prezzi più alti che in altre belle città d’Italia. Inoltre, nonostante che gli stipendi e le pensioni siano tra le più basse del Veneto, addirittura si risparmia, abbastanza. Probabilmente siamo una popolazione che pensa di non morire mai, ma anche di non godersi la vita. Ma va bene così, altri, dei nostri sacrifici e privazioni, ne approfittano. Infatti, da veneti, la classifica ci relega all’ultimo posto tra sette province. Credo che su tutto ciò influisca, il fatto che siamo una popolazione anziana. Il 25% è ultra sessantacinquenne. I tanti che hanno avuto la fortuna di arrivare sino ai giorni nostri, e hanno vissuto il boom economico, dopo essersi scaldati con la legna, curando orto e pollaio, girando in bicicletta, con un guardaroba essenziale, senza mai aver goduto di vacanze, e oggi consumano tre pasti al giorno, sono effettivamente convinti di essere sopraggiunti nel paradiso, rovigotto. Oggi,per esempio, il quotidiano Il Sole 24 Ore, ci informa che siamo al 53° posto nell’Indice di rischio Finanziario (il rapporto cioè tra reddito annuo complessivo e la rata media annua da rimborsare), dopo di noi troviamo Venezia al 53°, e Treviso al 65°. Poi tutte città meridionali. Agli anziani non gli sembra vero di vivere a Rovigheto. Tranquilli, senza scossoni, in una quiete che li sta preparando a quella definitiva di viale Oroboni. Poi, quando in città accade un evento, e si apre una buca, diviene spettacolo, gratuito, si corre a fotografarla portandoci tutta la famiglia. Ci si accontenta di poco. Di niente direi. Forse è il sale della vita. Ma i giovani, quelli che ancora rimangono, la penano sicuramente in maniera molto ma molto diversa. Voto 6
Non l’ho ancora visitato il bellissimo restauro del palazzo Angeli, anche se solo percorrendo il suo perimetro, e sbirciando tre le finestre illuminate, si comprende che gli oltre dieci anni occorsi per riattarlo sono stati ben spesi. Oggi arriva la seconda carica dello stato, la senatrice Casellati, presidente del senato, ad inaugurare la nuova sede della facoltà di giurisprudenza a Rovigheto. Trovo abbastanza ridicolo il fatto che si continui a scrivere che arriva nella “sua città”. E’ solo nata qui, perché destino ha voluto che il genitore lavorasse in questura, ma tutta la sua vita l’ha vissuta e costruita nella città del Santo. Non sentirete mai dalla sua bocca ribadire con orgoglio, nelle interviste ufficiali, di essere una rovigota, statene certi. PS. Pregherei la Banca Intesa, che ha sponsorizzato i lavori, di completarli risistemando anche l’antica fontanella che, assieme alle altre tre (di piazza Stazione, XX Settembre e Merlin) rende viva Rovigheto. Voto 7
Trovo patetico, un insulto alla grande Serenissima tutto il via vai di politici, personalità che atterrano a Venezia con scorte e spese per farsi immortalare con gli stivaloni nell’acqua alta, mentre i veneziani lavorano e sudano per ripristinare case e negozi. E’ invece meraviglioso il gesto di tanti giovani, che volontariamente si rimboccano le maniche e aiutano i veneziani a riprendere il loro futuro. Anche i calciatori, spesso ignorantotti e strapagati, hanno dovuto fare una capatina, con foto e selfie a volontà. Sarebbe stato più utile che, invece di fare la comparsata imposta dai responsabili nazionali per dimostrare “la vicinanza”, donassero qualche migliaia di euro dei loro introiti. Non mi è piaciuto inoltre lo scaricabarile, tipico non solo della vita ma soprattutto della politica, verso chi è caduto in disgrazia. Meglio il silenzio, sarebbe più dignitoso. Anche Zaia, per esempio: “Il Mose è uno scandalo nazionale perché non è in funzione…non è opera della Regione, ma un cantiere dello Stato”. Le cronache riferiscono che da presidente della provincia di Treviso era, con tanto di fazzoletto verde nel taschino, alla inaugurazione dei lavori accanto a Galan e ministri vari. Uno dei suoi primi atti da governatore fu, con stampa al seguito, far visita al cantiere “dello Stato”: ” Questa non sarà un’opera incompiuta”, giurava. Firmando con il pennarello uno dei cassoni, e ringraziando gli operai. Zaia non è mai stato sfiorato da nessuna inchiesta giudiziaria, sicuramente è una persona retta. Ma questo non basta.Tenere la bocca chiusa a volte non andrebbe male. Voto 5
Ho l’impressione che la Regione Emilia Romagna sarà la vittima illustre di questo accozzaglia che si chiama sinistra. Oramai quello che fu il partito dei lavoratori si è smarrito. Quello che lottava per salari, pensioni, diritti è sbandato. E’ stato dichiarato disperso nelle periferie, nelle campagne, nelle fabbriche, un tempo suo quartier generale. Si è rintanato nei centri, nelle spiagge dorate, nei ristoranti di lusso, nel benessere sfruttando il malessere. Proprio tre giorni fa, il giorno prima della “tre giorni di Bologna del PD”, in un noto e caro ristorante di pesce di Roma, “La Pescheria Rossini ai Parioli” erano “attovagliati Zingaretti e un certo personaggio, Bettini”, raccontano le cronache. Una vecchia signora, vedendoli panzuti e beati li ha così pubblicamente apostrofati: “Andate a mangiare in una tavola calda”, per dire. Ma se addirittura un parco e astuto “monsignore” della politica sinistrorsa, Romano Prodi, arriva a sillabare che “…La sinistra perde perché difende i gay e non gli operai..”, crolla tutto. La ruspa demolitrice l’ha avviata inesorabilmente ieri nel suo discorso finale di “affondazione del partito” a Bologna il segretario Zingaretti nel ribadire di volere realizzato presto lo IUS SOLI. Glielo daranno gli emiliano-romagnoli a gennaio, vedrete. Voto 3
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