Il travaso delle idee
16 aprile 2020
E’ proprio vero che la nudità del volto è più grande di quella dei corpi. Corrisponde quindi a un guaio notevole quello che ci arriva dalla comunista Cina, con il coronavirus: tutti uguali e nascosti dietro una mascherina. Fossimo in tempi normali, di liberismo, si potrebbe affermare che ricorrere al nascosto, all’occulto risulta spesso più affascinate del conosciuto, del palese. Tutti abbiamo memoria e ricordiamo le fiabe della nostra infanzia affascinanti e popolate di tesori nascosti. Anche la nostra religione prevalente, il cattolicesimo romano, è basata sulla speranza, sul mistero. Insomma viviamo una situazione atipica. Capita, nelle brevi passeggiate che mi sono concesse in compagnia del mio cagnolino, di non riconoscere per strada chi mi saluta, ma di essere invece riconosciuto per la popolarità del quadrupede. Un guaio non poter rispondere consapevolmente e osservare anche qualche bel volto femminile. Poter cioè assaporare un omaggio gratuito, in questi tempi grigi e tristi. Sotto queste anonime e brutte maschere infatti il viso sparisce, e ogni rovigotta/o svanisce, massificandosi. Cancellando i tratti individuali e collocandoci tutti nello stesso stato sociale, il comunismo. Per un popolo neolatino, amante del bello, è una purga notevole da digerire. Tanto che mi riporta ai tempi della mia infanzia, quando le ragazze non avevano la possibilità di ricorrere alla chirurgia estetica, al trucco o ai massaggi. Tutto si risolveva con un pò di rossetto sulle labbra, e spalmato sulle guance, era il massimo del maquillage concesso. Oggi si son fatti passi da gigante; anche le brutte possono diventare meno brutte, attraverso trucchi vari. Col peeling, con maschere di bellezza, con l’intonaco dei colori. Imitando i pittori del Rinascimento che operavano su tela i loro ritratti: l’effetto allora ottenuto sulla modella era durevole, per le donne di oggi effimero. La sera, quando davanti allo specchio si passa alla nudità del volto, attraverso lo strucco, avviene la trasformazione, come accade all’attore che, dopo aver recitato in scena, rientra nel suo camerino e rimane solo davanti al suo riflesso. Speriamo che questo oscurantismo svanisca presto, e soprattutto le donne possano riniziare a scatenarsi davanti a tutti gli orpelli che la civiltà gli garantisce. La stessa Marilyn Monroe sosteneva che le donne hanno due armi micidiali rispetto agli uomini, il pianto e il trucco. Peccato, sosteneva, non potessero usarle insieme.
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