La pagella della settimana
22 giugno 2020
Questa sera gli esponenti che fanno parte della segreteria comunale del Partito democratico di Rovigheto si riuniranno. Nella loro sede, che potrebbe divenire un casinò oppure un casino. Nel primo caso se vi saranno le dimissioni da consigliere di Salvaggio. Nel secondo, se chi pensa di ottenerle, perderà. La ghigliottina è già stata preparata. Bisognerà capire se a Giovanni Salvaggio verrà mozzata la testa di consigliere comunale, come pare abbia chiesto “il partito”. In ballo non vi è solo lo scalpo del neo presidente del collegio dei revisori dei conti di Ascopiave, ma ben altro. Il consenso,per esempio, alla terza candidatura di Graziano Azzalin alla corsa per la Regione. La domanda è: se Graziano non riuscirà ad ottenere un passo indietro di Salvaggio, lui potrà fare il terzo per Venezia? Un no della sezione di Rovigheto, quanto sarà tenuto conto dal PD veneto, che non è rappresentato da nessun polesano nella segreteria regionale? Siamo poi sicuri che la volpe Azzalin non abbia già ottenuto un via libera più ampio, in caso di niet locale? Se le puntate del gioco dovessero trovare riscontro, Salvaggio dovrebbe essere surrogato in consiglio comunale dall’avvocato Margherita Balzan. Così il gruppo più numeroso diventerebbe quello dei “romeiani” che, giustamente, già chiedono che a capogruppo sia chiamato il dottor Patrizio Bernardinello, al posto di Azzalin. Se tutto procederà in tal senso si preannuncia quindi nuova musica, alle orecchie del sindaco. Nel contempo, ci informano, che il professor Salvaggio sarebbe concentrato nelle letture sulla filosofia dei monaci di Shaolin. Che, non bisogna scordarlo, furono i primi maestri nelle arti marziali. La loro giornata, dopo la sveglia alle 5 del mattino, prima di coricarsi alle 23, comprendeva un’ora di kung fu. Piddini avvisati. Voto 7
Forse ci siamo. Anche se nutro sempre dubbi fino al giorno che saremo chiamati a votare per il referendum confermativo sul taglio di più di 300 parlamentari. Ogni tanto varie forze politiche tendono imboscate. Credo e mi auguro che comunque in quel giorno di settembre arrivino percentuali molto alte, a favore. E’ ridicolo chi parla di pericolo alla democrazia rappresentativa. Dopo le centinaia di migliaia di consiglieri comunali, regionali, assessori, presidenti con codazzo di migliaia di servi super pagati, non ne possiamo più. Senza poi mai trovare i responsabili di sprechi e misfatti. Voto 10
Si chiama “contraddizione in termini”. Sono in contrasto le dichiarazioni del sindaco di Rovigheto Edoardo Gaffeo: poco tempo fa dichiarava di puntare “…su uno sviluppo lento della città…”. Ora invece è allarmato “…per il riavvio lento delle attività del centro perché i consumi non sono ripartiti…i rodigini escono poco di casa, fanno pochi acquisti e soffrono un clima di forte incertezza…”. La nostra popolazione è “lenta”, ma da secoli. Se poi il sindaco, invece di sferzarli, li accompagna, siamo fritti. Voto 5
Continua inesorabile la crisi della carta stampata, dei giornali. Fatturato meno 24%. Anche gli introiti pubblicitari sono in calo del 28%. Dal 1 luglio parte lo stato di crisi del gruppo Caltagirone. In mezzo c’è anche quello che fu il prestigioso quotidiano veneto, il Gazzettino, passato in pochi anni dalle oltre centomila copie vendute nelle edicole a nemmeno quarantamila. Lacrime e sangue si prevedono, e un futuro incerto per una professione, quella del giornalista, un tempo mitica. Tra giornate di Cassa Integrazione e tagli agli stipendi di circa il 10%, in prospettiva vi sono anche prepensionamenti. E riduzione delle redazioni. Fa male al cuore pensare a questa gloriosa testata regionale, fondata dal mitico Gianpietro Talamini il 20 marzo del 1887, che va man mano spegnendosi. Voto 7
Ottima l’idea di Gaffeo quella di ospitare, nello spazio che presto sarà liberato dal Chiosco di Piazza Merlin, istallazioni creative prodotte da estrosi, fantasiosi e geniali cittadini locali, o foresti. Se meritevoli si potrebbero poi allocare in parchi o giardini pubblici, per rendere Rovigheto più attraente. Voto 8
Nella scorsa “Pagella” vi era una dimenticanza. Tra i meriti che sottolineavo del presidente dell’Interporto, Vitaliano Bressanin, cioè il fatto che aveva riportato in attivo il bilancio, mi è stato fatto notare, ci sarebbe che forse non percepisce nessun stipendio, per legge (avevo scritto 10.000 euro anno) avendo oltre settanta anni, quindi godendo di una pensione di vecchiaia. La stessa sorte toccata all’ingegnere Giancarlo Lovisari che fornisce il suo talento come AD di Ecoambiente, gratuitamente. Voto 8
Fratelli coltelli. Anche a Rovigheto, naturalmente. La storia ce lo insegna: uno dei due figli di Adamo fu ucciso da suo fratello, Caino. Si chiamava Abele. Figuriamoci se all’interno di un partituncolo come Fratelli d’Italia, che sta diventando partito, non ci si scanna. Non sulle linee strategiche che propongano diverse visioni di sviluppo della città o del territorio, completamente assenti. Ma no! Per delle semplici “careghete”, che per ora tali rimangono. Ma che, in un futuro prossimo, potrebbero valere centinaia o migliaia di euro. Tutto qui. Se a livello nazionale c’è una leader, Giorgia Meloni (attorno alla quale non vedo che un Lollobrigida, uomo, che recita il compitino davanti alle tv) che tiene da anni “il littorio” dritto, dimostrando coerenza, a livello locale non si può ostentare nemmeno quello. Manca non solo una leadership intelligente che crei attrazione, ma anche “l’idea trascinante” che distolga ” i fratellini” dai conflitti interni, come accade oggi. In previsione della futura crescita, che ci si attende dalle prossime elezioni regionali, l’affannarsi di dispersi reduci e combattenti, fino a ieri impegnati in altre formazioni politiche, la fanno da padrone. Si sono messi in fila per entrare in guerra fra loro, nascondendo “la gavetta”, nel tentativo di farsela riempire. Niente di nuovo sotto il sole. Noi apparteniamo al regno animale. Mai scordarselo. Diversamente dai cani e dai gatti, che hanno “un’anima”, molti di noi non solo ne sembrano sprovvisti, ma sarebbero disposti a vendersela. Voto 4
GRIGLIATA MISTA. Continua la sceneggiata del coronavirus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità certifica che non serve più il tampone negativo per considerarsi guariti dal cov-19. Fine quindi della prova del doppio tampone negativo. Altro titolo di quotidiano: ” Il virus c’è ma non fa più paura”. Altro: “Virus debole”. Poverino. Allora bisogna “rafforzarlo”, in modo che il terrore rimanga. Ecco affacciarsi l’ipotesi della possibilità che, prossimamente, in autunno, addirittura bambini asintomatici divengano contagiosi. La sindrome dovrebbe chiamarsi “…Infiammatoria Multisistemica…”, con analogie della sindrome di Kawasaki, portando una malattia rara a divenire endemica…………… Nell’antichità, quando pestilenze, mortalità e guerre determinavano impoverimento demografico, sterilità e impotenza, innestarono gravi problemi sociali. Quando non si figliava, le unioni iniziarono a traballare con richieste di annullamento del vincolo (il divorzio è recente) “…il matrimonio, col volgere dei tempi, fu elevato a dignità di sacramento e di mistero, e gli ecclesiastici finirono per divenire insensibilmente i giudici di tutto ciò che correva tra marito e moglie e anche tutto ciò che ci passava…I chierici discutevano, i preti giudicavano…”, scriveva Voltaire. Così accadeva che, dopo che Papa Gregorio III ristabilì l’uguaglianza, per la richiesta di annullamento tra uomo e donna, il re Luigi XII chiese di ripudiare la figlia di Luigi XI, Giovanna di Francia. Oggi, stranamente, durante i tre mesi di clausura forzata famigliare, pare non nasceranno tanti figli come qualcuno prevedeva, ma più richieste di separazione e divorzio, come dichiarato dalla celebre avvocatessa milanese Bernardini De Pace. Siamo in un’epoca dove avanzano impotenza, omosessualità, lesbismo. E svariate forme sadomaso. Viaggiando, pochi mesi fa in Meridione, sulla fiancata di uno “sgarrupato” tram, ho notato una enorme scritta da bomboletta spray: “Un matrimonio senza sesso è come una casa senza cesso”………………….Fate tornare i tifosi nello stadio, scrive Giancarlo Dotto, sul Circo di patacchi per truccare l’horror vacui. Il povero Sylvestre scivolato in un paio di umanissime sincopi (l’ostentazione della demagogia del nero mamelico con la voce dei neri di Harlem non sarà all’inverso una sottolineatura del pensiero discriminatorio?.
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