La pagella della settimana
28 settembre
Lo confesso: ho avuto un calo degli zuccheri, e per un attimo ho temuto che la partitocrazia raggiungesse il popolo e rovesciasse la decisione, già votata per ben quattro volte dal 98% del Parlamentari, facendo votare No al referendum sul taglio di 345 tra deputati e senatori. Forse causa covid, non ne hanno avuto il tempo. Mi informavano inoltre che gli utenti di Facebook, la palestra dove gratuitamente sono ammessi tutti, soprattutto ignoranti e brutti, era unanime per il No. Anche il 95% delle testate giornalistiche, detenute da molti lestofanti che le usano come strumento di pressione per ricavarne profitti privati, avevano l’obiettivo di stroncare i principali fautori del Si, i grillini, erano schierate per il No. Fatto sta che i giornali registrano un pauroso crollo di vendite, fino al 70%. Poi, finalmente, la bella notizia è arrivata nel pomeriggio di otto giorni fa: il Sì si era affermato con il 70% dei consensi. Si tratta di un primo passo, ma molto importante. Voi non immaginate, ma ci sono migliaia di persone in fibrillazione, che vedono il loro futuro in bilico. Dovranno inventarsi un lavoro. Bisognerà comunque tenerli d’occhio, potrebbero nominare 345 sottosegretari. Siamo comunque molto in ritardo per sanificare la politica: in futuro bisognerà decidersi e iniziare ad affrontare temi di malversazione italiota, risistemare e dragare settori che sperperano tonellate di soldi pubblici, come sanità, regioni a statuto speciale, ministeri, autority, presidenza del consiglio eccetera. Un percorso inizia comunque facendo il primo passo. PROMOSSO
Elezioni regionali. Come volevasi dimostrare. Zaia pigliatutto. Ora il problema non sarà gestionale, ma psicologico. Chi riceve simili iniezioni popolari e sentimentali mette a repentaglio il suo equilibrio mentale. Spero che Zaia rimanga con i piedi per terra, e capisca che è come la Juventus: vince tutto finché gioca in casa (Italia Juve, Veneto Zaia), ma è destinato a franare se si affaccia in Europa (Champions League Juve, Italia Zaia). Il risucchio, il trascinamento ha fatto sì che anche i partiti che lo sostenevano siano stati portati al successo, anche in Polesine. Il Doge ha affermato che la sua battaglia principale resta l’autonomia, che i pazienti veneti attendono orama da tre anni, dopo il plebiscito referendario. Certo è che il plotone zaiano, avendo decimato Forza Italia e infastidito non poco Fratelli d’Italia, credo troverà in Parlamento pane per i suoi denti. L’invidia è una brutta malattia, anche in politca. PROMOSSO
Il dramma del Partito democratico mi ricorda quel meraviglioso film di Federico Fellini “i vitelloni”. Un PD (Alberto Sordi) su un’auto in corsa transita accanto a un gruppo di contadini che operavano sulla strada e, una volta sopraggiunti, li schermisce chiamandoli “…lavoratorii…“, seguito da una pernacchia. Accadde poi che l’auto si sia arrestata per un guasto e i lavoratorrii lo abbiano inseguito e raggiunto, riempiendolo botte. Stessa scena si osserva tra quello che era il Partito dei Lavotratori e il suo popolo. Dopo decenni il Partito democratico in Polesine rimane senza un rappresentante in regione. Succede poi, come quando attorno alla tavola viene tolta una sedia, che chi rimane in piedi minacci la rivoluzione. Le avvisaglie sono già partite, da questi “progressisti del manuale Cencelli”. Bersaglio il segretario del partito, e il sindaco di Rovigheto che ha sponsorizzato il primo cittadino di San Bellino, la persona che tempo fa avevo segnalato come promessa politica, e che mi auguro sia il prossimo presidente della Provincia al posto di Ivan Dall’Ara nel 2021. BOCCIATO
In piazza, da un paio di giorni i cittadini mi pongono un’unica domanda: “Ma che posto troveranno a Graziano Azzalin…e a Diego Crivellari che dovrà tornare a insegnare, dopo aver respirato l’elisir del parlamento per 5 anni e veduto svanire lo scranno in Regione da 8.000 euro mese…?”. La domanda ha insita una morale. I rovigotti oramai identificano i ruoli politici come rincorsa alle poltrone, e ai privilegi privati che ne derivano, innanzitutto. Comunque la si pensi le elezioni dovrebbero divenire “lezioni”, per comprendere e analizzare il perchè dell’abbandono degli elettori. Osservo invece che la medicina consiste nel riciclo degli sconfitti. Questo governo giallorosso ha nominato, per esempio, tre sottosegretari piddini veneti. Gli stessi che erano stati dagli elettori trombati, Martella, Variati, e il ritrombato Baretta che assomiglia a un personaggio estratto dai film con Don Camillo. Anche tra Adige e Po si fanno orecchie da mercante. Traniello Gradassi (chi lo ha eletto segretario del partito?) ora è accusato di non averne azzeccata una. Che sia per questo motivo che è stato promosso (il sindaco avrà certamente speso notti a valutare i vari curricula, prima di assegnargli la municipalizzata pubblica ASM spa, con buon stipendio?). Vi è poi il sindaco di Rovigheto (chi lo ha voluto, sostenuto e votato?) , non iscritto al PD, quindi libero di essere libero, che con il suo gruppo ha legittimamente deciso di sostenere un candidato più meritevole dei candidati piddini, e non certo di centro destra. Credo non debba temere nulla dai consiglieri comunali di maggioranza, figuriamoci dall’opposizione (i voti dei romeiani sono garantiti dalla presidente del consiglio, a circa 3.000 euro mese, e da un assessore insediatosi pochi giorni prima del voto regionale, pare proprio per sbarrare eventuali richieste dei trombati veneziani). Anche gli altri sinistrorsi sanno benissimo che il regalo ricevuto alle amministrative dello scorso anno dal centro destra non si avvererà più, se sfiduciassero il sindaco. Nello Chendi fu isolato, tempo fa, quando osò porre il problema. Credo che Gaffeo se ne impipi, e prosegua imperterrito. La risultante della politica dei brontosauri piddini, in Polesine non ancora estinti, dovrebbe palesarsi tra poco e affacciarsi alle cronache dei giornali. E’ prevista infatti l’elezione del segretario provinciale. Eccola la novità: proveniente dal centro si affaccerà ai giovani simpatizzanti e progressisti quel virgulto di sinistra che il rinnovamento attende, e che ha influito a far perdere il comune di Porto Tolle regalandolo al centro destra. Ma sì, la vostra curiosità va esaudita: si tratta del globe-trotter, ex presidente del Consvipo Angelo Zanellato. PS: sono scaramantico, superstizioso. Riguardo le elezioni regionali se qualcuno mi avesse chiamato “Crivez” avrei messo le mani in tasca, e mi sarei toccato. “Berga” docet. BOCCIATO
Continua la saga del Consorzio per Lo Sviluppo. Dato per morto respira ancora. In ballo c’è il futuro di alcuni dipendenti. Che si vorrebbe allocare in altro ente, pare AS2. Non è mia abitudine mettere il naso dove ho operato. Dal giorno in cui i soci della municipalizzata hanno nominato la nuova giunta, non ho letteralmente più messo piede nella sede di via della Resistenza. Come non mi sono più occupato delle problematiche inerenti, proprio per il rispetto che nutro nei nuovi amministratori. Ma, accorpamento o meno (mi si dice che i sindacati stiano spingendo, come è naturale), la domanda che mi assale è questa: con la chiusura di Consipo si è parlato di perdita di grandi professionalità che operavano all’interno del Consorzio. Allora mi chiedo perché i polesani, non fanno a gara per assumerli lasciandosi scappare simili occasioni? Mi riferisco a imprenditori ma anche istituzioni, ad iniziare dal comune capoluogo che pare stia ridisegnando la pianta organica. RIMANDATO
Dei risultati registrati dai partiti del centro destra alle regionali, della campagna elettorale costituita da tradimenti, insulti via facebook, cambi repentini di casacche (saltafossi in cerca di nuovi pascoli, dicevano i contadini), teste semivuote allo sbando e con programmi confusi, ne scriverò prossimamente. Fatto è che questi personaggi, perlopiù nanuncoli della politica, hanno dimostrato di non poter contare sull’aiuto di nessun maestro. Nessun “gigante” che li abbia supportati sulle spalle per elevarli e portarli a vedere oltre il quotidiano. Così questi “poveri cristi”, diversamente dalla “madre chiesa” che pur vivendo nei secoli stridenti conflitti interni rappresentava idealità soprannaturali, finiranno per non sopravvivere alle loro stagioni. BOCCIATI
Parliamo dell’effimero. Del sommovimento che stanno registrando i 5 Stelle. Dalle stelle alle stalle. Il declino che avevo preannunciato si sta verificando. Dal virtuale delle tastiere, per scegliere candidati sconosciuti, al reale fallimento. Roma, che si conferma città matrona e ladrona, civilizzatrice e corruttrice, ha coinvolto anche il comportamento dei parlamentari grillini. Soldi, celebrità, privilegi li stanno intaccando. Di questo gli elettori se ne sono accorti azzerando il consenso che li aveva incoronati solo due anni fa. Ecco le capriole: No UE, poi Si; No vax ora Si; No euro Si euro; No Ilva Si Ilva; No F35 Si F35; No 3 mandati Si 3 mandati; No alleanze, Si alleanze con tutti; Si Streaming, No streaming; No clandestini, Si clandestini; No in TV, Si in TV; No con indagati, Si con indagati. Per non parlare dei contributi volontari alla piattaforma Rosseau, ora in discussione come il taglio degli stipendi. Nella nostra piccola provincia Furin, Businaro, Gennaro, Vernelli hanno gettato il guanto. Ultimo Maniezzo, traslocato dopo nemmeno un anno. Scegliere fidandosi di un computer, mangiando in pizzeria, esprime questi risultati. BOCCIATO
Amministrazione Bergamin: in quattro anni tre fontanelle realizzate. Gaffeo dopo nemmeno un anno ha rimesso in funzione le quattro splendide fontane rovigote, perfettamente funzionanti, e ha liberato piazza Merlin dal chiosco. Se aggiungiamo poi che ha resuscitato gli “stradini” che tappando buche, manovrano decespugliatore per eliminare erbacce limitrofe ai marciapiedi, rendendo Rovigheto urbana, il confronto già diviene impari. PROMOSSO
Circola una foto, direi abbastanza imbarazzante: ritrae un vigile urbano mentre indossa divisa e berretto d’ordinanza, con accanto un conosciuto tifoso leghista. Entrambi reggono in mano un cartello con su scritto “PROCESSATE ANCHE ME” io sto con Salvini . Pare sia stata scattata la scorsa settimana in piazza Garibaldi, in occasione del comizio di Zaia e Salvini a Rovigheto. Chi l’ha vista si chiede: era in servizio, rappresenta l’amministrazione? Si era invece fermato per assistere all’evento, terminato il suo turno, per osannare i suoi big? Forse è un primo “grattacapo” che si presenta al neo assessore alla Polizia Municipale, stimolato a verificare il caso. Restiamo in attesa della verifica, e relative determinazioni. RIMANDATO
La politica per le donne è come l’araba fenice: che vi sia, ciascun lo dice, dove si sia rintanata, nessuno lo sa. Mi riferisco a una donna di punta della Lega, l’avvocato Valentina Noce, consigliere comunale. Sparita dalle cronache in questi due mesi di campagna elettorale. Defilata. Eppure sarebbe stata la candidata che avrebbe sbaragliato tutti gli altri, tranne Corazzari. Come mai non era in pista? Mah, le voci sono tante. Quello certo è che la ritroveremo tra non molto a ricoprire ruoli importanti. PROMOSSO
PENSIERINO DELLA SERVA: Votanti alle politiche 2018 nelle regioni che domenica sono andate al voto 12.000.000. Circa 10.000.000 domenica scorsa. PD da 2,15 milioni di voti sceso a 1,8. Grillini da 4,3 milioni a 1,9. Forza Italia da 1,7 milioni a sotto 500.000. La Lega da 1,9 a 1,2. Fratelli d’Italia da nemmeno 500.000 del 2018 è salita a 950.000. Morale? HANNO VINTO TUTTI. SIAMO ANCORA IN ITALIA.
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