La pagella della settimana
5 ottobre 2020
Comprendo benissimo come deve comportarsi un avvocato quando è chiamato a difendere un colpevole o un criminale. E’ suo dovere, lo stabilisce il Codice Deontologico. Ma quando, come nel caso riguardante Il Teatro Sociale, non c’entrano né l’etica né la deontologia, soprattutto per una neofita della politica, seppur capogruppo della civica “Perché cresca felice”, come l’avvocato Elena Biasin male non sarebbe impugnare la prudenza. Perché infilarsi nella difesa dell’indifendibile mi è parso alquanto azzardato, tanto che ha dovuto subire un pubblico richiamo da parte della collega, pure lei avvocato e consigliere comunale a Rovigheto, Valentina Noce, certamente più esperta in materia di teatri e rappresentazioni. Ha così incassato due uppercut, sia nella sostanza che nella forma: penso male non gli faccia. Un ko ingoiato però inutilmente: a rispondere sulla querelle, della retromarcia operata dal comune capoluogo per la rappresentazione dell’Opera “Rigoletto” con i teatri di Treviso e Padova, pare dovuta più che a questioni di denaro ad altro, dovevano essere l’assessore alla cultura e il direttore del Teatro Sociale, oppure il silente sindaco. Non lei. BOCCIATO
A Rovigheto si gioca ancora con il paradosso: è nato prima l’uovo o la gallina? Non riescono a stabilirlo, nemmeno sforzandosi. Mancando “le teste d’uovo” così si lascia spazio ad altre teste. Da più di vent’anni, puntualmente, ci viene riproposta, con interrogazioni e articoli vari sulla stampa, la problematica che investe la popolazione di Borsea. Inquinamento acustico, polveri fastidiose che si posano ovunque: il tutto attribuibile alla Fonderia. La diagnosi, fotografando il problema, mi pare semplice. Primo: chi ha permesso di trasformare il Piano Regolatore permettendo la costruzione di civili abitazioni a corollario dello stabilimento? Secondo: chi ha costruito o acquistato casa era forse spovvisto di qualche senso, tipo odorato, udito, vista? Oppure era un tantino distratto o superficiale, tanto da essere stato indotto all’acquisto da venditori che assieme ai metri quadrati gli hanno rifilato il pacco, contenete aria pultita quiete e tranquillità? BOCCIATO
C’è Federico Fanti, docente di paleontologia all’università di Bologna, che recentemente si è recato nel deserto dei Gobi, in Mongolia, alla ricerca delle tracce degli scomparsi Dinosauri. A Rovigheto c’è invece chi, da ottimo giornalista, opera a livello locale come taumaturgo: con i suoi interessanti articoli tenta di resuscitare “i morti”, che la politica ha oramai sotterrato da anni. Mitiche le sue interviste al “nemico amico” di Tony Bisaglia, Ettore Bonalberti, conosciuto si e no dallo 0,0000003% dei polesani. Reiteratamente, si occupa o si preoccupa anche di sentire cosa pensa l’ex consigliere regionale ed ex parlamentare Luca Bellotti. Poi ci informa: seppur da anni calvo, si è fatto crescere un’idea nuova in testa: nientepopodimenoché vorrebbe far cambiare la legge elettorale del Veneto, aprendo ai polesani una petizione di firme. Per una popolazione di 250.000 abitanti, inferiore alla sola città di Verona, vorrebbe che questa Mesopotamia fosse rappresentata da minimo tre eletti in Consiglio regionale. Oggi sono due, tre potrebbero diventare questa settimana quando il governatore Zaia annuncerà la composizione della giunta. Se Corazzari fosse, come credo, riconfermato assessore, sarebbe esaudito, senza raccolta di firme. Insomma, nonostante la sua lunga carriera politica di ex, non vuole divenire un ics, cioé un signor nessuno. Trova sempre un gancio per pubblicizzarsi. Probabilmente non riesce a svestirsi dal suo iniziale lavoro di rappresentante di prodotti agricoli, rilanciando il famoso sloga del “due per tre”, e offrendo la spalla agli sconfitti che hanno pateticamente abboccato: passi per il giovane Michele Aretusini, non per una persona intelligente come Diego Crivellari. BOCCIATO PS: Già la Regione Veneto, in ottemperanza dell’articolo 2 del DL 10\10\2012 convertito in legge il 7\12\2012 n 213, nella passata legislatura aveva dovuto ridurre da 60 a 50 il numero di consiglieri. Ma il Grande Prestigiatore, a febbraio di quest’anno, mentre era programmato il Referendum sul taglio dei parlamentari, ha estratto dal cilindro la modifica dello Statuto della Regione, riportandoli a 60 come numero complessivo. Come? Vi chiederete, veneti che paghé e tasì? Nominando massimo 10 assessori “esterni”. Cioé individuati anche fra i non eletti. Esempio: se un eletto, tipo Corazzari, verrà scelto come assessore scatterà il primo dei non eletti al suo posto, cioé Laura Cestari. Ma la maestosità del doge è che se dovesse essere destituito da assessore, sempre come esempio Corazzari, ritornerebbe al suo posto di consigliere e chi lo ha surrogato, la Cestari, tornerà in Spagna, al lavoro di sempre.
Un errore politico, quello di imputare alla stampa di non essere libera. La stampa è sempre libera, casomai sono i giornalisti a non esserlo, per tante e ovvie ragioni. L’ennesimo scivolone ha interessato gli esecutori (mi viene da pensare che siano gli stessi “creativi” che avevano dato vita, con il nome di Gaffy Duck, a una goliardica pagina su Facebook, pensata per lanciare il sindaco ma che ha prodotto l’effetto contrario) che hanno confezionato un’accusa ai giornali locali: cioè l’aver dato risalto a una notizia, che invece notizia succosa realmente è, non vi è ombra di dubbio. Che riportava fedelmente lo sfogo, legittimo, ma direi non del tutto disinteressato, della capogruppo del PD in Comune a Rovigheto, Giorgia Businaro. Criticava “il disimpegno” di certi compagni di coalizione, vicini a Gaffeo, rispetto alle elezioni regionali, che avrebbe penalizzato i candidati piddini, perdendo la possibilità, dopo anni, di riconfermare un consigliere a Venezia. Troppa pubblicità data allo sfogo della Businaro, avrebbero sostenuto “gli amici del sindaco”, e solamente perché il suo “moroso” è l’ex onorevole Diego Crivellari, candidato trombato, che aveva fatto parecchia pubblicità sui quotidiani. L’Associazione locale sindacale dei giornalisti polesani, ha emesso immediatamente un duro comunicato, chiedendo al sindaco di dissociarsi. BOCCIATO
James Reston, giornalista americano, scelse uno slogan che aiutò Kennedy a vincere le elezioni presidenziali. Raffigurava il suo sfidante Nixon con sguardo arcigno con sotto uno slogan: “Compreresti un’auto usata da quest’uomo?” Oggi, in Italia, dove la cultura dei candidati in generale si trascina tra un immaginario che va dalla visione dei telegiornali a facebook, lo slogan dovrebbe essere rivisto. “Comprereste un’auto usata senza sedili ribaltabili da questo candidato?”. Mentre da pochi giorni nel nostro Paese è divenuta gratuita la costosa terapia ormonale per chi decide di cambiare sesso, in politica il trasformismo lo è da sempre, senza pagare dazio. Il repentino cambio di casacca, in un Polesine che scimiotta la nazione, ha però fatto una prima vittima illustre, Cristina Folchini. L’ex presidente di ASM set, che pareva lanciata e destinata a un roseo futuro sotto le bandiere di Forza Italia, è invece terribilmente naufragata dopo essere riparata sotto l’ombrello di Fratelli d’Italia. Realizzando qualche centinaio di voti, classificandosi agli ultimi posti. Un vero e proprio fallimento. Flop che ha interessato anche l’ex sindaco di Ceneselli, ex presidente della Provincia ora presidente di Ecoambiente che ha raccolto poco più di mille preferenze, un terzo di quelle rastrellate dalla consigliere provinciale Valeria Mantovan. L’unico “stratega”, degno di nota, è l’assessore alla cultura della regione Cristiano Corazzari. Ha racimolato oltre 5.000 preferenze. Un terzo di quelle a suo tempo ottenute da Isi Coppola, per capirci. Odiato dalla grande maggioranza di attivisti leghisti, che gli imputavano di aver costruito le liste dei candidati alla elezioni regionali a sua immagine e somiglianza, cosa ha fatto? Ha usato “la strategia inversa”: presi uno ad uno i suoi detrattori che usando il massimo dell’intelligenza posseduta erano andati in giro a spifferare ciò che pensavano di lui, li ha messi tutti in fila. Ponendosi al loro comando. Risultato: un plotone di traditori sono divenuti suoi strenui elettori. Meraviglioso. Sciagura senza sorprese per i grillini. Ma anche per Forza Italia. E’ la risultante delle scelte di Berlusconi: porre il partito nelle mani di meravigliose pulzelle, e in Veneto del suo avvocato, il padovano Nicolò Ghedini (ex MSI, PLI, FI) ora PDL eletto a Bassano del Grappa, e a livello provinciale a Piergiorgio Cortellazzo di Este (AN,PDL) Fi, eletto a Legnago, significa andarsela a cercare. Quando non li si candida nel loro collegio, ma vengono paracadutati in quelli blindati, significa che non godono del consenso di chi ben li conosce. Come si fa quindi a porre nelle loro mani il partito? Stessa cosa vale per Dario Franceschini (DC, CS, PPI, DL) ora PD eletto non nella sua città, Ferrara, che lo ha bocciato, ma a Ravenna, Cesena, Rimini, Forlì. Lo dipingono come grande stratega del PD, dicono quelli che non si accorgono che invece lo sta spingendo verso una lenta deflagrazione. Ma che te stai a ‘nventà, direbbero a Roma, quando non hai il voto di chi ben ti conosce, se vuoi bene al partito dovresti ritirarti dalla politica attiva. BOCCIATO
Venerdì sul settimanale “Sette” del Corriere della Sera c’era un meraviglioso articolo di Fabrizio Roncone dal titolo “Crisanti e il virus della politica”. Credo che come scienziato, molto meglio di lui sia il suo maestro, il virologo professor Giorgio Palù. Ma, in tempi di lecca lecca spropositati verso immunologi, infettivologi, zanzarologi, microbiologi, tuttologi, da parte di una stampa prona e monotematica (in Francia e Germania le televisioni a ogni ora del giorno e della notte non stressano gli utenti, terrorizzandoli), finalmente un giornalista ha deciso di descrivere con chiarezza i gravi danni che la celebrità mediatica ha prodotto in queste persone fino a ieri insignificanti. Mentre ora, sono tutto il sacrosanto giorno in televisione, su tutti i canali e giornali. Galli e galline pronte al coccodé mediatico. Senza accorgersi di divenire patetici, con atteggiamenti se volete legittimi e comprensibili alla notorietà imprevista e improvvisa, ma molto irritanti, alla fin fine. Trascorrono molte ore del loro tempo in giro tra TV, invece che in laboratorio, e in ospitate e convegni, divenendo indigeste prime donne. PROMOSSO
Non sono affatto un “negazionista” ma uno che cerca di usare il proprio cervello, quindi, cara mascherina ti conosco: sei utile e ti indosso solo se devo entrare per mezz’ora al supermercato, dal tabacchaio, in un ufficio, per rispetto degli altri. Inorridisco osservare chi è imbavagliato anche quando è da solo in auto, credo meriterebbe il ricovero immediato, in psichiatria. So che i virus che dovresti combattere sono più piccoli della trama del tessuto con cui spesso sei confezionata. Più che utile ti ritengo invece dannosa, soprattutto se ti indossa un bambino per parecchie ore, a scuola. (rischio infarto, micosi e dermatiti, i germi si potrebbero moltiplicare, e senza contatti sociali il sistema immunitario si indebolisce). Lo ha scritto un immunologo che ha operato per il CNR, incaricato di studiare un filtro per la respirazione, su richiesta del Ministero della Difesa. Obiettivo? Impedire che qualcosa di estremamente piccolo potesse entrare nell’organismo dei soldati. Allora erano le nano polveri causate dalle esplosioni, che avevano però le stesse dimensione del covid attuale. Il coronavirus è “grande” 120 nanometri. Il filtro delle mascherine è, semplificando, come uno scolapasta. Blocca solo determinate dimensioni. Dopo esperimenti, durati oltre un anno, il filtro fu pronto. La difficoltà che trovarono gli studiosi non derivava dal bloccare i virus (bastava farle in cemento, scherzavano) ma il problema numero uno era quello di poter far ben respirare chi le portava. Rendere cioè compatibile la mascherina con la vita. Lavorando per il Ministero dovevano produrre una maschera che, una volta indossata, potesse essere utilizzata dai soldati per scappare, portare pesi, fare sforzi, ma soprattutto respirare bene. Le mascherine indossate oggi dai cittadini, siano esse di tipo 1\2\3\4\5\6 eccetera, fatte come sapete, hanno la caratteristica di assorbire vapore (sputacciamenti, nostri, vari), si bagnano creando ambiente favorevole a virus, batteri e parassiti facendoli albergare sotto il nostro naso. Patogeni che ristagnano, per chi la porta per ore. Nell’aria non esiste solo il coronavirus ma batteri, funghi, parassiti, rickettsie eccetera. La mascherina cattura inoltre quello che eliminano i polmoni, cioè l’anidride carbonica e gli scarti del metabolismo che non riescono ad essere espulsi. Così il sangue rischia di andare in ipercapnia, in acidosi, e l’organismo diviene più acido aumentando la possibilità di ospitare malattie. Tipo il cancro. BOCCIATO
Memento: avviso di collocamento per trombati. Tra sei mesi, in AS2, si potranno inserire cinque posti. Direttore a circa 75.000 euro anno; Presidente a 9.000 euro anno; 2 consilieri di amministrazione a 4500 euro anno cadauno. Considerato che due soli soci, comuni di Occhiobello e Rovigo, gestiti dal centro sinistra, detengono oltre il 50% delle quote, in teoria possono decidere quello che vogliono. RIMANDATO
La Cina è vicina? No no pare sia già arrivata a Rovigheto, se è vero che la maggiore e più prestigiosa pasticceria della città traslocherà tra poco nelle loro manine. BOCCIATO
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