La guerra a Gaffeo lascia un orfano
9 dicembre 2022
Pensava di mettere all’angolo sindaco e giunta. Operazione non riuscita. Tutto è rimasto com’era. E per Giacomo Prandini, ex democristiano, ora segretario cittadino piddino, braccio destro di Domenico Romeo, è notte fonda. L’esperienza avrebbe dovuto ricordargli gli insegnamenti di un navigato politico, Giulio Andreotti, prima di sparare cannonate contro il sindaco Gaffeo. “Le prediche agli amici si fanno all’orecchio, mai ad alta voce” suggeriva l’eminente democristiano. Proprio per evitare che il messaggio affidato al piccione viaggiatore, venga restituito al mittente. Ma quali erano le richieste avanzate dal malcapitato? Nientemeno che una filza di critiche al fumilcotone, rivolte al primo cittadino di Rovigheto e diffuse tramite stampa. Atipiche, in quanto il Partito democratico è una delle tre forze che sostengono l’amministrazione comunale. Chi è stato a lanciare la bomba si è saputo. Mancano invece gli altri elementi per completare il percorso dell’ordigno esploso dentro l’aula consiliare. Non si sa dove, quando, perché e per cosa sia stato confezionato? Sta di fatto che Prandini ora è orfano. Soprattutto dopo la mancata onda d’urto, rivelatasi invece un ballon d’essai che ha portato altro ossigeno alla giunta municipale. Tanto che un “tenente” (vice presidente dell’amministrazione provinciale) come Graziano Azzalin, ( “il capitano è il presidente leghista Enrico Ferrarese ) si è sentito autorizzato ad alzare la voce contro una parte del suo partito, il PD, chiamando in causa nientemeno che la presidente il Consiglio comunale Nadia Romeo. Invertendo i ruoli. Peccato che, attenta e peperina com’è, non abbia risposto alla pesante mancanza di fair play dell’ex consigliere regionale sfoderando una mossa fatale: fingere uno svenimento in aula, alla Goldoni. Immaginatevi giornali e telegiornali come si sarebbero tuffati sul caso. Comunque questi giochetti di prestigio non attraggono e non interessano i cittadini. Oltre a divenire innocui. Come le forze di opposizione quando partoriscono e invocano le dimissioni di Gaffeo, scambiandolo per uno di loro. Cavalcando atteggiamenti alla “Sansone Agonista”, tragedia del grande John Milton. Dove un Sansone, che seppur cieco e prigioniero, entrando sulla scena è in grado di mandare in pezzi non solo il teatro in cui è chiamato ad esibirsi, ma l’intera struttura politica dei Filistei. Ma stiamo parlando di Milton, che era un raffinato statista e filosofo, niente a che vedere con questi amministratori comunali.