Per Rovigheto si prepara una abbuffata di “careghe”.
24 marzo 2019.
Un cuoco, Ettore Bocchia, chef del Grand Hotel di Villa Serbelloni a Bellagio, tempo fa ha preparato un pranzo per un manipolo di selezionatissimi ospiti, mettendo in tavola un esperimento direi rivoluzionario. Degno di attenzione, perché proposto da un esperto staff culinario: si iniziava dal dolce con biscotti al cioccolato fondente, poi sorbetto al sedano, scaloppa di fegato grasso, scampi fritti, prosciutto spagnolo Joselito, eccetera eccetera per finire in brodo, con i cappelletti. Insomma un menù sviluppato al contrario. Si è trattato di un fatto gastronomico straordinario, tanto da attirare l’attenzione della stampa.
Più o meno come il misero banchetto che invece, oramai senza nessun pudore, stanno preparando i “cucinieri“ rovigotti pasticcioni, intenti a confezionare le future liste di candidati che troveremo sulla scheda elettorale nelle elezioni comunali di maggio. Le cronache ci segnalano che la partitocrazia è impegnata in una affannosa ricerca del “candidato“, fatica immane, come chi insegue la beltà perduta. Procedendo maldestramente, tanto da immettere nel tritacarne dei giornali rispettabili professionisti, colpevoli semplicemente di non averli immediatamente mandati aff….
Non si “bruciano” sulla piazza nomi e cognomi di egregi cittadini. Un po’ di rispetto, non dico classe, dovrebbe essere il minimo, per chi è delegato a questo ruolo, senza procedere “alla carlona“. Diciamolo: cari politicanti dovreste imparare a invertire i vostri percorsi. Le persone serie, che credono e vogliono il bene di Rovigheto, prima costruiscono e sviluppano un programma politico amministrativo semplice e credibile, fatto di pochi, qualificati e realizzabili punti. Una volta verificatolo con le componenti politiche affini che si impegnano a realizzarlo, si uscirà dalla camera caritatis. Solo allora si cercherà di individuare il personaggio ritenuto in grado di onorarlo. E, una volta accettato il compito, sarà presentato a tutti i rovigotti, chiedendone il consenso.
Oggi assistiamo esattamente all’opposto. Cari lettori ed elettori, l’ultimo pensiero che hanno oggi è Il programma. Come ben sappiamo quello che preme è trovare l’accordo, ma per spartirsi le spoglie di questa città morente. Le “careghe“, questo è il duro e vero “schema in atto“. Che li tiene giorno e notte impegnati a organizzare incontri spartitori. Finora segreti. Ma si sveleranno con nomi e cognomi dei soliti noti a luglio, quando inizierà la mangiatoia. Il resto è solo noia, maledetta noia. Roberto Magaraggia
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