La pagella della settimana
24 giugno 2019
Aveva giurato che avrebbe lasciato la politica Walter Veltroni circa dieci anni fa, ma poi ha cambiato idea, come Matteo Renzi, e nel suo “piccolo” anche Silvietta Menon. Innestando retromarce più o meno pericolose, utili, ridicole ma sempre legittime. Perché come cantava il grande cantautore Francesco De Gregori “…ognuno è figlio della sua sconfitta, ognuno è libero col suo destino…”, come Celestino. Pochi hanno il coraggio di dirlo o di scriverlo, ma la politica è come la cocaina per un drogato. Ti dà euforia, e depressione in caso di astinenza. Ma soprattutto la possibilità di essere personaggio pubblico che, sia per i big nazionali che i “bighetti” locali costituisce il senso della vita provinciale. Essere consigliere comunale, o meglio assessore di crea la protezione dal lavoro nei posti pubblici e quell’alone attorno al quale navigano ruffiani, saltimbanchi, postulatori e adoratori e ubriaconi. Tre quarti dei neo consiglieri comunali, senza quell’incarichetto sarebbero dei “signor nessuno”. Cosi “la politica”, come una Maga Circe li trasforma, finché l’incantesimo non finisce. Voto 5
Ci sono delle situazioni che, una volta che ne siamo venuti a conoscenza fanno schifo? A me sì. Esempio: Luciano Violante ex magistrato da 36 anni, da 10 non è più parlamentare ma gira ancora con la scorta da noi pagata per tutta l’Italia. Ecco un altro esempio: Mario Guarente neo sindaco di Potenza, leghista. Che ha dichiarato qualche anno fa su Facebook : “…Guardo ai tg l’ultimo raduno della Lega Nord e penso: non ho mai visto tanti coglioni tutti insieme…”. Ora ne conta uno in più, ha scritto Marco Travaglio. Beati gli ignoranti. Recita l’Ecclesiaste: “Qui auget scientam, auget et dororem“. Chi aumenta il suo grado di conoscenza, accresce anche la sofferenza. Voto 2
Meraviglioso l’ex Presidente Emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, morto da anni. Con quelle sue dichiarazioni da uomo colto, libero e potente. Riprodotte nel video, che in questi giorni ha fatto il giro del mondo, e ha sotterrato e denudato quel magistrato, allora rampante, che è Luca Palamara. Smascherato e salito all’onore delle cronache dal Trojan, spia nel telefono, che l’ha denudato pubblicamente sui giornali. Il “Grande Sardo” ebbe, tredici anni fa, l’arditezza, in diretta televisiva ospite di una trasmissione condotta da Maria Latella ove era presente il magistrato, di affermare: “A questo tuo dibattito partecipa un magistrato che non capisce nulla di diritto o è molto spiritoso. La faccia da intelligente non ce l’ha assolutamente. Io vengo da una famiglia di magistrati, ho avuto tre zii procuratori generali della Cassazione, e si vergognerebbero oggi di quello che hanno sentito da questo- come si chiama?- Palamara, come il tonno”. Il Presidente poteva permetterselo per tanti motivi, io, purtroppo, che vedo a Rovigheto facce da mona, scemi, non posso segnalarlo con libertà di scriverlo, per avvisarvi per tempo e evitarli. Voto 8
Da Movimento democratico, nato per scardinare il marciume che oramai è presente in tutti i gangli vitali di questa nostra nazione, sta lentamente divenendo aristocratico. Si parlano tra loro con “la piattaforma”; ma sono oramai assenti sulle piazze. Insomma sono destinati lentamente a estinguersi. Anche a Rovigheto i 5 Stelle erano partiti alla grande 15 anni fa, con la consigliera Michela Furini e C. Che, credo, abbia abbandonato il partito. Ebbero successo e portarono tre consiglieri a palazzo Nodari. Cinque anni dopo rimasero in due, con leader Ivaldo Vernelli, anche lui fuggito. Oggi sono a quota uno, con Maniezzo, che ha strappato per un soffio il seggio. Prendete nota: quando si andrà a nuove elezioni politiche i “caregari” romani, statene certi, ingoieranno il limite dei due mandati. Per rimanere attaccati all’osso stipendi-potere-celebrità e troveranno il modo di inventarsi una scusa qualsiasi, che gli costerà tantissimi ulteriori voti. Vediamo, se mi sbaglio. Voto 3
Speriamo che la notizia non sia vera. Corre voce che un giornale on-line “Rovigoindiretta” abbia smesso la sua attività. A dire il vero era già accaduto anni fa, per poi riprendere vita cambiando proprietà. Ma, come ben sappiamo, accendersi, spegnersi e riaccendersi è scimiottare una lampadina che, prima o poi, si fulmina. In Italia la crisi dei giornali sta avanzando a ritmo esponenziale. A Rovigheto le previsione sono toste. Un quotidiano, si vocifera, se non gli saranno garantiti gli aiuti pubblici (soldi nostri sic) che gli vengono da anni elargiti, si spera abbia la forza di sopravvivere. Un altro potrebbe ridimensionarsi e spostare la redazione. La pubblicità diminuisce (-12,3%), calano le vendite (-8,4%). Dato italiano degli ultimi mesi. I lettori si spostano su internet o su l’offerta di news gratuite. Anche negli USA vi è stata una frattura tra i piccoli giornali, quasi tutti alla canna del gas; e i tre grandi giornali che invece non solo sopravvivono ma aumentano copie. Negli anni si è capovolta l’economia che li sosteneva: un tempo era costituita dal 70% dalla pubblicità e dal 30% dalle vendite. Ora, sparita la pubblicità, il peso è caricato sui lettori grazie alle copie cartacee e digitali vendute. Come hanno fatto, vi chiederete, a vincere la sfida? Lasciando l’ondata populista e spesso qualunquista e puntando su una èlite culturale, assumendo giornalisti con la G maiuscola. Insomma, il lettore, dopo aver sfogliato e letto il giornale deve sentirsi appagato perché ha fatto un salto in avanti, si è formato informandosi. Poi, diciamolo: perché finanziare con soldi pubblici giornali di partito o di parte? Che se li paghi il partito, o gli iscritti. E, per certi giornali, come accade, quelli cui gli si lecca il c….? Voto 4
Più di qualcuno mi ha consigliato di aprire un sito o negozio di consulenze: dal nome “Mago Maga”. Dove cittadini, innamorati, politici eccetera desiderano conoscere quale sarà il loro futuro. Perché le azzecco, come direbbe Antonio Di Pietro, tutte, o quasi. Esempio: a più persone avevo pronosticato quale era la percentuali di possibilità di successo della Gambardella su Gaffeo, una su cento. O che la Menon arrivasse al ballottaggio, trentacinque su cento. Che Bergamin finisse il suo mandato prima della conclusione della legislatura. Eccetera. Eccone un’altra, gratis. Entro un anno prevedo che gli assessori a Rovigheto diventeranno otto e uno-due di quelli appena nominati, per un motivo o un altro, lasceranno il posto. Vedremo. Voto 10
Pare che vicino il negozio di ottica in Piazza Vittorio Emanuele a Rovigheto verrà posizionata la quarta fontanella: ottima iniziativa per rinfrescare uomini e animali. Non sarebbe male se anche le due fontane, piazza XX Settembre e Merlin, funzionassero in estate, soprattutto in giorni afosi come questi. Invece, da quindici giorni sono spente. Non si conoscono i motivi. Voto 6
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