La pagella della settimana
16 settembre 2019
Un martedi di mercato, a Rovigheto. Transito con la mia bici accanto a un signore di mezza età, accompagnato dalla moglie e una carrozzina dove dormiva un bambino. Avevano il guinzaglio con un cagnolino al seguito. Lo sento, a voce alta, affermare a una signora che probabilmente gli aveva chiesto lumi sulla bestiolina: “Se qualcuno el che fa del male al me cagneto a lo copo. Senza gnache pensarche un atimo. Sicuro, credame”. Bene, fosse il giudice unico cui spetta il verdetto sarebbe di assoluzione piena. Chi fa del male a questi esserini significa che l’animale vero è lui, non il quattrozampe. Chi ha avuto un cane o un gatto può testimoniarlo. Donano tantissimo chiedendo poco o nulla. Ieri mattina incontro una mia amica: scambio due parole di rito. Come stai? Si mette a piangere, è inconsolabile. Mi dice che tre giorni fa, improvvisamente, gli è morto il suo cagnone. La comprendo, e soffro. Solo chi ha avuto simili esperienze può capire. Voto 9
Oggi 16 settembre riunione plenaria del consiglio comunale di Rovigo. Oggetto: tante parole, tante chiacchiere e buoni intendimenti, tutti puntati in un verso a favore di quei 43 dipendenti della Ecolab, ex Esoform che rischiano il licenziamento. Fuffa. Non sarei me stesso se non dicessi quello che penso su queste adunate, anche se spero sbagliarmi. Non avranno nessun risultato positivo per quelle tante famiglie che sono ad un passo dal baratro. Che accorreranno in massa ad ascoltare gli oratori che faranno a gara, cercando di strappare consensi e lacrimucce ai “disperati” accorsi ad assistere, a chi la promette e spara più grossa. E’, purtroppo, la specialità di questa politica di nani, quella di rincorrere i buoi dopo che sono fuggiti dalla stalla. Nell’occasione spero che qualcuno ricordi pubblicamente all’assemblea i licenziati di ASM Onoranze Funebri, tanto per far riemergere il lutto dell’aula. E fare ciò che ci si era impegnti quando si era all’opposizione. Non è mai troppo tardi. Intanto il Voto 2
Spero di incrociarlo ancora per lungo tempo, nelle strade di Rovigheto. Mi riporta a vivere nella cittadina di tanti anni fa, quando ancora aveva un suo status. Quella del caffè Lodi, di Domenico e Eugenio Piva, quella del poeta Livio Rizzi, di Gino Pinelli. Quella attraversata dall’Adigetto con i suoi tutti i suoi ponti. Dove si dimorava nei caffè e bar storici, o trattorie come Il Sole e Cauccio, La Brasiliana eccetera. Popolata da personaggi, anche strani, ma veri. Che hanno popolato cronache e racconti. Oggi un “foresto” mi riporta a quel tempo quando lo sento parlare ad alta voce, e sbraitare lungo le vie del centro. E’ mutilato di una mano, lo conoscono oramai in molti. Con il suo comportamento, libero nel dire e urlare all’intero mondo, mi riporta sulla vecchia terra. Voto 8
Dell’ Aquedotto, dell’unificazione, dei fanghi ne parlerò più avanti. Ora pende sulla nostra testa, oltre che le bollette, una tegola da iscriversi alla vecchia gestione di Ecoambiente. Il CDA e Romanello sono da qualche tempo in Tribunale. Il vecchio dirigente ha infatti promosso una causa contro gli amministratori che, secondo lui, lo avrebbero danneggiato con le loro delibere. La domanda sorge spontanea. Se, come potrebbe essere, la Magistratura darà ragione a Romanello chi pagherà il costoso danno? Verrà caricato nel bilancio che dobbiamo pagare noi utenti? O sarà la Corte dei Conti a doverli richiedere agli amministratori? Belle domande mi direte: non hai capito che paga sempre Pantalon? PS: e se una ulteriore causa la presentasse, come ha fatto intendere, il presidente del Consorzio RSU Tugnolo, chi paga? Voto 1
Dalla Piazza Granda alla piazzetta Annonaria. E’ il triste epilogo di un amico, e mi intristisce. Vedere Paolo Avezzù, dopo più di quaranta anni, tagliato fuori da tutto l’agone della politica attiva, ma soprattutto il non essere nemmeno riuscito a inserirsi in una “careghina” di consigliere comunale di opposizione, è per il sottoscritto un duro colpo alla fratellanza terrena. Palazzo Nodari, la bicicletta, quella borsa piena di non si è mai capito cosa e ostentata sul manubrio, e la sua direzione quotidiana verso il municipio, erano un segno di vita. Ora, ogni tanto, lo si vede passare, triste, invecchiato, direi meglio vecchio. Si è rintanato, come facevano i contadini accanto al focolare, attorniato da quei tre quattro che lo seguono ovunque, in Piazzetta. Si fa fotografare per far e dar da intendere ai lettori che è ancora vivo. Che con la sua cellula amicale produce idee e impegno per quella Rovigheto che lo ha lasciato alle spalle. Un augurio sincero: che possa ripartire dalla piccola agorà per un lungo cammino. Dai, forza Paolo, anche senza Italia. Voto 6-
Ha una faccia, una espressione “inquietante”, mi dice più di qualcuno, a proposito del nuovo sindaco di Rovigo, Gaffeo. Abbassa sempre gli occhi, ha una sguardo non limpido. Gli rispondo che dal primo cittadino si attendono fatti, e possibilmente trasparenza, e non trascorrere una serata a cena con lui. Abbiamo letto che si sarebbe incontrato con Prefetto, funzionario statale e presidente del Tribunale. Tra le righe, a quanto si legge, sembrerebbe d’accordo per un eventuale spostamento del Tribunale dal centro verso la periferia, verso il rudere del Maddalena. Che il sindaco sia molto sensibile ai poteri, credo non sia un segreto, ma oggi diviene anche un obbligo istituzionale, incontrare chi “spinge” per lo spostamento dello storico palazzone. Staremo a vedere nei fatti se macchierà il suo formale impegno, rimangiandosi la parola, e le firme raccolte. Verità per Regeni? Verità anche sul futuro del tribunale! Voto 6
In comune a Rovigo i partiti di minoranza hanno scambiato l’opposizione con l’interrogazione. Il loro impegno finisce li, con grande gioia della maggioranza. Purtroppo i consiglieri non sono “consigliati”. Per quel ruolo politico alternativo bisogna essere preparati e ispirati. Mancano “gli ispiratori”, gli strateghi provinciali e locali in Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia. Pertanto questa giunta può vivere sonni tranquilli. Voto 5
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