Il Travaso 8-2-2023

Certamente aver vissuto tanti anni ti porta ad essere indurito e amareggiato. In ogni caso meglio che stupido e felice. Poi, quando scendi dal piedistallo che gira, hai una visione più obiettiva di quanto ti rotea intorno. Insomma sei un privilegiato. Ecco allora che si riscopre che il famoso  Processo Vichiano, quello dei corsi e ricorsi storici, ti si para davanti. Ricordo i Sanremo della mia infanzia: con la mia cara ed amata mamma ci recavamo in un bar decentrato affollato perché, assieme alle sue due cugine, potessero assistere alla serata in cui primeggiavano la voce, le melodie e la sobrietà oltre all’eleganza. Oggi la folla o follia si ripete: la chermesse blocca un intero popolo, e questo è preoccupante. Perché il festival si è trasformato in cinque serate e due capezzoli. Negli anni cinquanta, dopo guerra e fame, si accorreva nei bar, la televisione non l’aveva quasi nessuno, per vedere “ i fenomeni “ proiettati su uno schermo, e rasserenarsi con le melodie della Pizzi, Tagliani o il Duo Fasano che si cantavano nelle stalle e nei campi. Oggi si partecipa e ci si imbatte nel cattivo gusto fattosi moda.  Attenzione però: negli anni ‘50 la seconda guerra mondiale era appena terminata con il suo carnet di morti e devastazioni, oggi una terza potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Allora i tanti semianalfabeti, nel loro limitato mondo, riuscivano a mettere i puntini sulle i nei momenti importanti, oggi tutto è importante e nulla lo è. Ma un popolo genuflesso, come quello attuale, rende chi li governa più maestosi di quello che effettivamente sono. E questo è un pericolo che pochi notano. Mi tornano agli occhi “ le folle oceaniche “….

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